Babel, parole e magia

Pubblicato il 31 ottobre 2025 alle ore 11:42

Onesta: ho comprato questo libro per la copertina.

Bellissima, irresistibile. Poi Babel ha vegetato per quasi un anno sul ripiano della libreria, in attesa del momento giusto.

L’ho iniziato con qualche riserva (sapete che sono allergica al mainstream) e non mi aspettavo assolutamente di essere catapultata in un mondo così pazzesco. Devo dire che il contagio con il fantastico ha dato un valore aggiunto alla storia, rendendola più viva e imprevedibile. L’autrice è proprio riuscita a stupirmi: ogni volta che pensavo “ah, ok, stiamo andando a parare lì”, arrivava una brusca virata, e tutto cambiava di nuovo. E quando un libro riesce a sorprendermi così, mi ricorda perché amo leggere.

Anche lo sfondo è affascinante: una Londra di metà Ottocento con un tocco di magia, di mistero, e una torre che custodisce un sapere inestimabile.

Ma ritorniamo a noi, di cosa parla Babel? Di tante cose: di amicizia, di disuguaglianza, di fortuna, di amore, di riscatto, di speranza… e di vendetta. Ma soprattutto parla di quanto siano potenti le parole. E di quanto lo siano ancora di più le traduzioni: il modo in cui una parola cambia da una lingua all’altra, come si perde, si trasforma, si arricchisce di significati nuovi. In Babel, la traduzione non è solo un atto linguistico, ma un potere vero e proprio — capace di creare o distruggere, di dominare o liberare. Ed è proprio questo, per me, l’aspetto vincente del libro. Sono convinta che la parola giusta, al momento giusto, sia una chiave magica capace di spalancare porte su verità che ancora non si conoscevano — o che non si volevano conoscere.

Sono convinta che la parola giusta, al momento giusto, sia una chiave magica capace di spalancare porte su verità che ancora non si conoscevano — o che non si volevano conoscere. Ed è proprio questo, per me, l’aspetto vincente del libro.

Solo una cosa mi ha lasciata un po’ spiazzata: il finale (che, diciamolo, non è un vero finale).

Il problema è che volevo sapere tutto! E quindi cosa succede a Babel? Letty dov’è finita? Robin cosa fa? E Victoire chi ritroverà?

Non è giusto!
In ogni caso, ho allungato la mia lista dei desideri con TUTTI i titoli della Kuang, giusto perchè la lista non era ancora abbastanza infinita, eheheh! 

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