Lucenera, quando le immagini parlano più delle parole
Ci sono libri che si leggono in un pomeriggio e restano lì, sotto pelle, molto più a lungo. Lucenera è uno di questi. Non ha bisogno di tante parole – e in effetti ne usa poche – perché a parlare sono i silenzi, gli sguardi, i boschi innevati e i disegni che tolgono il fiato.Trovato per caso, come succede con le cose belle. Era lì, su una bancarella di libri usati, in mezzo a titoli accatastati un po’ a casaccio. Non avevo la minima idea di cosa parlasse, non l'ho neanche sfogliato. La copertina mi ha letteralmente catturata e niente, sono tornata a casa con Lucenera in borsa. Figuratevi poi quando ho scoperto che tra i protagonisti c’era anche lui: un clavicembalo. Sono impazzita! Che bello quando il caso ti regala queste meraviglie!Passiamo alla storia. La protagonista, Clara, vive in una casa isolata, in un tempo indefinito che sa di passato, immersa in un silenzio pieno di non detti. E proprio lì, dove ci si aspetterebbe solo buio, comincia a filtrare una luce sottile – quella della resistenza, dell’arte e forse anche dell’amore. Ma niente è mai facile, niente è mai tutto bianco o tutto nero. Come nella vita vera.