La sorella di Mozart, un talento dimenticato

Pubblicato il 14 marzo 2025 alle ore 11:33

"Questo brano [Fantasia per pianoforte in Re minore K 397] è il disattendere delle attese. Forse proprio questo Wolfgang ha intuito, e ha voluto comunicare: ognuno di noi vive nell’attesa di qualcosa, ma la realtà dei fatti è sempre diversa da ogni congettura e persino da ogni mira; nella realtà accade sempre un accidente che la mente più fantasiosa non avrebbe immaginato, e non ha senso angustiarsi per i risultati non ottenuti, così da rischiare di offuscare le vere conquiste."

Forse non tutti sanno che il celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart aveva una sorella, Maria Anna Walburga Ignatia detta Nannerl, altrettanto dotata. La carriera dei due giovani Mozart andava di pari passo fino a quando Nannerl fu obbligata dal padre ad abbandonare i palcoscenici, probabilmente per dedicarsi a una vita più adatta a una donna dell’epoca. Insieme, da bambini, i due Mozart avevano incantato le corti d’Europa, mostrando un affiatamento che andava oltre la musica. Ma mentre Wolfgang era libero di esprimere il proprio talento, per Nannerl le aspettative erano diverse: una donna non poteva aspirare a una carriera come compositrice o concertista, per quanto eccezionali fossero le sue capacità.

Sappiamo da vari carteggi tra Nannerl e il fratello che anche lei si era cimentata nella composizione, ma delle sue opere non è rimasta traccia. Tuttavia, alcuni storici hanno trovato delle discrepanze tra alcuni manoscritti attribuiti a Wolfgang: potrebbero trattarsi di alcune opere di Nannerl, ma non ci sono prove definitive. È una possibilità affascinante, che alimenta il sospetto che il suo talento sia stato non solo oscurato, ma addirittura cancellato.

Ad un certo punto, il rapporto tra i due fratelli si incrina. Le strade di Wolfgang e Nannerl si dividono e lei non lo rivedrà più se non alla morte prematura e sospetta dello stesso. Il romanzo di Rita Charbonnier esplora questa distanza con delicatezza, senza forzare troppo la mano sugli aspetti più oscuri della famiglia Mozart. Piuttosto, si concentra sul punto di vista di Nannerl, permettendoci di immaginare i suoi pensieri, le sue frustrazioni e i suoi rimpianti.

Molto si deve a questa donna che, conoscendo bene l’alto valore artistico delle composizioni del fratello, si è operata affinché non andassero perse, catalogandole e divulgandone la stampa. Se oggi possiamo apprezzare l’intero corpus delle opere di Mozart, è anche grazie a lei. È ironico pensare che, nonostante il talento musicale di Nannerl sia stato soffocato, il suo contributo alla musica sia stato determinante in un altro modo.

Questo romanzo mi ha emozionata e mi ha permesso di guardare alla storia di Nannerl con una nuova prospettiva. Spesso si parla di Mozart come di un genio solitario, ma dietro ogni grande artista ci sono relazioni, influenze e persone che hanno contribuito al suo percorso, a volte rimanendo nell’ombra.

Questo libro non è solo per gli amanti o gli esperti di musica, ma per chiunque abbia sete di storie di ribellione, emancipazione e libertà. È la storia di una donna che, nonostante i vincoli del suo tempo, ha lasciato un segno indelebile, anche se non nel modo in cui forse avrebbe desiderato. E in un mondo che ancora oggi non lascia troppo spazio a chi voglia realizzare i propri sogni, la sua vicenda risuona con forza e attualità.

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