Ed eccoci a un altro appuntamento del venerdì alla Libreria dei Pini in cui esploriamo libri che parlano di musica. E oggi vi presentiamo una vera chicca: Il piano orientale di Zeina Abirached.
Quando ho visto il titolo, ho pensato fosse una di quelle trovate un po’ strane, un po' naïf ma ne sono stata attratta e non ho potuto far altro che comprarlo e portarlo a casa con me. E indovinate la mia sorpresa quando ho scoperto che esisteva davvero un pianoforte orientale! Si tratta di uno strumento modificato per suonare i quarti di tono della musica araba ed è proprio questo strumento che prende vita nella graphic novel di Zeina Abirached, che ci regala una lettura che è tanto storia d’amore quanto lezione di musica.
Il protagonista è il bisnonno dell’autrice, Abdallah Kamanja, musicista libanese che aveva un sogno: far incontrare due mondi che sembravano inconciliabili, quello della musica occidentale e della musica orientale. E, per farlo, costruisce un piano capace di suonare entrambe. Perché per lui non si trattava di scegliere, ma di farle convivere.
Non volevo scegliere tra Bach e Umm Kulthum.
Volevo che convivessero nello stesso strumento.
Nello stesso mondo.
Ma Il piano orientale non è solo un racconto musicale. È anche una riflessione su radici, migrazione e identità. E nonostante tratti temi profondi, lo fa con quella leggerezza che ti fa capire di essere davvero testimone di una storia importante.
E poi, i disegni. Quel bianco e nero che scivola tra le pagine con un ritmo che ti sembra di sentire. Il tratto di Abirached è in grado di trasformare ogni scena in una musica visiva che accompagna le parole in un ballo di lettere e suoni.
In un mondo che sembra chiederci continuamente di scegliere, Il piano orientale ci ricorda che le diversità si possono mescolare, le radici possono intrecciarsi, e che alla fine, possiamo anche ballarci sopra.
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