Io canto e la montagna balla, dove la poesia diventa realtà

Pubblicato il 11 aprile 2025 alle ore 12:08

Diciamolo subito: Io canto e la montagna balla è uno di quei titoli che o ti affascinano o ti fanno alzare un sopracciglio. Io ero nel mezzo, lo ammetto: attratta, ma con un filo di diffidenza. Poi l’ho aperto. E niente, sono stata risucchiata. Altro che sopracciglio: a fine lettura avevo occhi a cuoricino.

Perché questo libro è strano e bello proprio per questo. Poetico, sì. Evocativo, assolutamente. Ma non di quella poesia che ti fa venire il diabete dopo tre righe. Qui la poesia ti salta addosso come un cane felice di vederti, ti lecca la faccia e ti trascina nei boschi.

E quei boschi parlano. Letteralmente. Perchè in questo romanzo parlano tutti: le persone, i cervi, i cani, le streghe, i funghi e perfino le nuvole. Non è una metafora. Parlano sul serio, e ti raccontano il loro pezzetto di storia con una voce che è sempre credibile, mai banale, spesso commovente.

Ogni capitolo è una piccola storia che si lega alle altre come i nodi in un gomitolo di lana: a prima vista sembra un groviglio, ma alla fine capisci che ha una sua forma, un suo ritmo, un suo perché. È un romanzo corale in cui tutto si tiene: le morti, le nascite, le leggende, le guerre, le fughe, gli amori, le cime e le radici.

Non aspettatevi una trama lineare né un bel finale impacchettato. Qui si procede per frammenti, per immagini, per suggestioni. Ma è proprio in questo che sta la sua forza: ti lascia spazio, ti coinvolge, ti costringe a stare dentro la storia con tutti i sensi accesi.

È un romanzo che sa essere struggente e ironico, delicato e crudo, che mescola il realismo con la leggenda senza mai perdere equilibrio. E il bello è che non c’è una morale chiara, una conclusione che ti spiega tutto per filo e per segno. No. Irene Solà si fida del lettore. Ti lascia pezzi sparsi e ti dice, sottovoce: "Adesso canta anche tu, ché la montagna balla solo se ci credi davvero."

Insomma, se vi piace leggere qualcosa che vi sorprenda, che esca dagli schemi, che vi faccia alzare gli occhi dal libro per dire “ma dai!”, questo è il libro giusto.
Io l’ho amato. E ve lo consiglio senza se e senza ma.

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Commenti

Simona Rossi Lombardo
8 mesi fa

Bellissima recensione, grazie per averla condivisa, mi ha fatto venire la curiosità di immergermi in quelle pagine, e trovo che il titolo sia molto bello e originale.