Il lavoro dei maiali è stata una piacevole scoperta ed anche il mio primo contatto con i libri di Moscabianca, casa editrice che ormai è, per me e Pina, tappa fissa del primaverile Salone del Libro di Torino. Si tratta di un libro fantasy ed è il primo volume del Ciclo dell'Uovo. Attenzione però, primo solo per scrittura perchè l'ordine di lettura non è vincolante. Gli altri capitoli sono Metallo danzante - fresco acquisto del Salone 2025 che è lì, nel reparto fantasy della nostra libreria, in attesa di essere letto - e La prossima volta rapiscimi d'estate ultimo in ordine di uscita. Un quarto capitolo pare sia in programma o addirittura già in fase di uscita (piccolo spoiler dei ragazzi dello stand, sempre al Salone 2025).
Bene, dopo questa rapida intro, qualcosa sulla storia. Quasi tutto si svolge sull'Uovo, letteralmente il mondo dei sogni poichè è lì che si finisce quando ci si addormenta e si inizia a sognare. Mentre il mondo reale è presentato come un possibile futuro la cui società non sembra passarsela benissimo, sull'Uovo si assapora tutta un'altra storia, con la presenza di personaggi strampalati dotati di due facce (ma nel petto!), di ragazze ciliegia con due corpi ma un'unica coscenza o ancora di bizzarri papà-rospo, super anfibi che si prendono cura dei sognatori. Perchè si, i sognatori alle prime armi sono come dei bambini che nei loro corpi argentati devono fare esperienza, essere guidati in un mondo, l'Uovo, a loro estraneo. Il protagonista della nostra storia è proprio un sognatore, di nome Kiwi, che ormai esperto sognatore torna dal proprio papà-rospo dopo anni passati a sognare e vagare per tutto l'Uovo. Qui si imbatterà in Cosima, una ragazza Jufeliana in fuga da un losco sognatore e dovrà suo malgrado aiutarla, conducendola attraverso il Mare di Mani, per portarla a casa.
Non vi dirò altro della storia, voglio invece permettermi di dare due consigli di lettura che potrebbero risultare utili. Prima di tutto, lasciatevi trascinare dagli eventi senza farvi inizialmente troppe domande. Il libro immerge subito il lettore in un mondo surreale, in un susseguirsi di vicende, personaggi e ambienti che non vengono spiegati ma vanno presi per quello che sono, un po' come succede proprio quando si sogna, dove le cose che accadono o le connessioni tra di esse spesso non hanno un senso logico. Questo essere presi e scagliati da subito in un mondo tutto da scoprire a me è piaciuto tantissimo, senza contare che comunque pagina dopo pagina la fotografia dell'Uovo e dei suoi personaggi si fa più nitida e la sensazione di estraneità del lettore via via diminuisce. Il secondo consiglio è quello di leggere con attenzione, soffermarsi sui dialoghi e provare ad immaginarsi le scene e i personaggi perchè questo aiuta a velocizzare il processo di ambientazione del lettore, a recuperare tutte le tessere del puzzle per poi metterle al posto giusto ed avere il quadro completo. (Attenzione però, a mio avviso il quadro completo lo si avrà comunque solo leggendo tutto il ciclo.... ovviamente aggiungerei).
Vieniamo ora all'autore, Leo Munzlinger, giovane editor classe 1989 di Viareggio, che confesso subito mi ha super colpito per il suo modo di scrivere. Uno stile asciutto, frasi brevi, dialoghi e descrizioni molto concrete che ti permettono di vedere subito quello che stai leggendo, anche se stiamo parlando di un libro ambientato nel surreale e irrazionale mondo dei sogni! Riflettendo ora, dopo aver terminato il libro, ancora più che la scrittura credo mi abbia colpito l'accuratezza dell'editing (solo dopo mi sono accorto che nel risvolto di copertina Munzlinger è citato come Editor di professione più che scrittore). La sensazione postuma è che nulla sia messo a caso all'interno della storia. Nell'apparente semplicità dei dialoghi, nella concretezza delle descrizioni e nel procedere stesso della storia tutto appare pianificato nel dettaglio tanto da chiedersi se non sia il caso di rileggere certe parti per il timore di essersi persi qualcosa di importante. Questa riflessione, come forse avrete capito, si ricollega ai consiglio dato in precedenza, ossia al leggere con molta attenzione e a non trascurare nulla anche se apparentente senza senso o anche se possa sembrare, lì per lì, una banalità perchè a mio avviso Leo è stato un gran furbacchione nel pensare il suo Ciclo dell'Uovo.
È scontato dire che le aspettative per i prossimi capitoli siano molto alte, spero di non essere deluso. Per il momento il Ciclo dell'Uovo e Leo Munzlinger sono promossi a pieni voti.
Aggiungi commento
Commenti