Ucciderò il gatto di Schrödinger, fisica o fiction?

Pubblicato il 11 settembre 2025 alle ore 09:54

Cari lettori, prima o poi sarebbe successo.

Nonostante il mio contributo in termini di letture sia decisamente inferiore a quello di Pina, come chiaramente avrete ormai capito, sono incappato in un libro che, ahimè, non mi ha appassionato e, anzi, posso affermare proprio che non mi sia piaciuto. Con questo non intendo sconsigliarne la lettura, non ci permetteremmo mai di fare una cosa simile, non è nella filosofia della nostra pagina. Vorrei però fornire il mio personalissimo punto di vista, ben felice di ricevere qualche commento ed eventualmente il vostro parere nel caso lo abbiate letto anche voi.

Scrivere un romanzo sulla fisica quantistica, (non un saggio ma proprio un romanzo!) non dev'essere certamente cosa semplice e devo dire che i primi capitoli hanno anche suscitato il mio interesse. Le aspettative su come una storia potesse essere usata per parlare di fisica quantistica sono aumentate e la curiosità di capire come sarebbe proseguito il racconto anche. Poi, pian piano, questa atmosfera è diventata sempre piu rarefatta, fino a scomparire del tutto con un finale da brutto anatroccolo che si trasforma in cigno o da vissero tutti felici e contenti decisamente scontato e, a dirla tutta, anche un po' sbrigativo.

Nel mezzo la storia di Alice, una storia moderna, una ragazza introversa alla ricerca della sua strada in un mondo, quello attuale, dove ovviamente non si sente a suo agio. La fisica (lei è una ricercatrice) è il legante alla base del romanzo. È quella cosa che crea insofferenza nella protagonista: amore e odio, certezza e incertezza un po' come, appunto, è il gatto di Schrödinger nella scatola: vivo o morto?

Potenzialmente ha tutto senso e gli ingredienti per un buon libro ci sono tutti, forse sono anche troppi e ci sarebbe da fare un libro solo per ognuno di essi. Ecc, per me il punto è qui: la pecca del libro sta forse nell'aver messo troppe cose nel calderone. Dal punto di vista divulgativo, filosofico scientifico, mi ha lasciato tanta confusione su cosa sia la fisica quantistica (si sa, si basa sull'incertezza, forse era in realtà il volere dell'autrice e non ho capito niente ma, a mio avviso, meglio leggere un saggio divulgativo di Brain Greene ad esempio) e la parte "del romanzo" l'ho trovata alla lunga stagnante e ripetitiva (ho impiegato un'eternità a finirlo!). Non mi è invece dispiaciuto l'idea "dell'Entità dei Sogni" (per sapere cos'è, vi tocca leggere il libro) e lo stratagemma utilizzato dall'autrice per raccontarci la storia e i legami dei fisici che hanno dato il loro contributo alla fisica quantistica.

Questa è la mia opinione personalissima, fateci sapere se l'avete letto (o altri libri dell'autrice) e cosa ne pensate!

P.s: di "Ucciderò il gatto di Schrödinger" l'autrice, che è fisca scrittrice e attrice teatrale, porta in scena anche uno spettacolo! Lo sapevate?

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